martedì 2 aprile 2013

LA LEGGE ELETTORALE

Tutti parlano della legge elettorale. C'è anche chi fa confronti con gli stati uniti e dice: "negli Usa il candidato alla presidenza che prende un voto in più governa... anche in Italia dovrebbe essere così".
C'è davvero da restare di sasso. Non si può certamente paragonare l'elezione di UN PRESIDENTE con quella del parlamento! Cosa pretendono coloro che puntano tutto sulla legge elettorale? Che il partito che prende il 50,1% dei voti abbia il 99% dei seggi e quello che prende il 49,9% si debba accontentare dell'un per cento? Se si devono eleggere i membri del parlamento occorre garantire non solo la governabilità ma anche la rappresentanza alle principali forze politiche del paese: nel congresso americano sono adeguatamente rappresentati sia i democratici che i repubblicani, ed il presidente deve tener conto della forza parlamentare del partito rivale.
Il difetto principale della vigente legge elettorale è rappresentato dal fatto che concede un premio di maggioranza troppo grande al partito che riesce a prendere un voto in più e permette ad una minoranza di fare il bello ed il cattivo tempo. E' paradossale che sia proprio il PD, che è l'unico beneficiario di qiesta anomalia, a strillare contro la legge elettorale. Cosa vorrebbero i fans di bersani, una maggioranza bulgara anche al senato, dove hanno raccolto ancora meno consensi che alla camera? Del resto, è stata la consulta a stabilire la elezione di senatori su base regianale, se la prenda con la consulta quindi il PD...
La causa vera della attuale instabilità NON sta nella legge elettorale. E' il paese ad essere spaccato e nessuna legge elettorale può esorcizzare questa situazione, sempre che si tratti, ovviamente, di una legge elettorale democratica, di una legge cioè che non solo cerchi di assicurare la governabilità ma garantisca una rappresentanza adeguata a tutti i principali attori politici.
Solo chi ha una profonda vocazione autoritaria può seriamente pensare che si possa governare contro la gran maggioranza del paese. Può puntare tutto sulla legge elettorale solo chi mira non a governare il paese ma a distruggere le forze politiche rivali. La legge elettorale mi garantisce una maggioranza bulgara ed io la uso non per risolvere i problemi del paese, per far questo dovrei tener conto della parte del paese che non mi ha votato, no, la uso per dichiarare ineleggibile un certo leader politico, o per conferire poteri discrezionali ancora più grandi ad una magistratura che "sento" amica. Una simile strada non solo è inaccettabile dal punto di vista democartico, è molto sdrucciolosa, porta ad una situazione di scontro insostenibile per il paese. Eppure molti in Italia vorrebbero percorrerla.

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